Tradizioni e cultura

La festa patronale

La Scamiciata viene riproposta secondo lo schema tradizionale ricostruito attraverso le fonti storiche dei Cabrei, del Sampietro e della tradizione orale. I tre momenti in cui si svolge la manifestazione vedono coinvolti i centri di Pozzo Faceto, dove si trova il santuario della Protettrice di Fasano; Pezze di Greco, che insiste sull’antica via che da Fasano porta al santuario, e Fasano centro. La Scamiciata ha inizio con l’Esposizione solenne del vessillo della Protettrice sulla torre civica dell’orologio, e prosegue con il pellegrinaggio in costume al santuario di Pozzo Faceto, dove, con una suggestiva cerimonia religiosa, vengono benedetti i labari di Santo Stefano, di San Giovanni e della Madonna di Pozzo Faceto, Patroni della terra di Fasano. 

Le date per questa 46^ edizione del "La Scamiciata" sono state fissate, in sinergia col Sindaco Zaccaria e gli altri enti che collaborano alla realizzazione dei festeggiamenti per i Santi Patroni.

A causa del G7 che si svolgerà nel territorio fasanese nella terza settimana di Giugno, quella che tradizionalmente vede i festeggiamenti in onore della SS. Madonna del Pozzo e di S. Giovanni, il corteo storico "La Scamiciata" è stato posticipato alla settimana successiva.

Ecco il calendario delle manifestazioni:

- 2 Giugno > Innalzare lo stendardo - apertura evento 2024

- Data da destinarsi > La Vittoria su turchi

- 16 Giugno > Pellegrinaggio al santuario di Pozzo Faceto

- 20 Giugno > Correva l'anno… 1678

- 21 Giugno > Festa dei cortei storici e consegna delle chiavi

- 22 Giugno > Corteo storico La Scamiciata

- 23/24 Giugno > Festeggiamenti in onore dei Patroni


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Altre tradizioni

Sant'Antonio Abate

Il 17 gennaio, giorno che apre il Carnevale, Sant'Antonio Abate, protettore degli animali, viene solennizzato con corteo processionale, falò e fuochi d'artificio. Non poteva essere altrimenti in un paese che ospita nel grandioso Zoosafari centinaia di animali, esotici e non, che vivono allo stato libero nell'inconsueto scenario di secolari ulivi e piante mediterranee. 

La Quarantana

Il Mercoledì delle Ceneri la Quarantana, fantoccio rappresentante la moglie disperata di Carnevale vestita a lutto, viene appesa ai quadrivi delle viuzze del nucleo storico del paese per ricordare a tutti che si è in Quaresima, tempo di digiuno e astinenza. L'usanza sopravvive anche a Savelletri, dove questa “donna” in gramaglie ha una funzione magica. A volte, infatti, essa imbraccia un forcone; altre volte un mitra di plastica o le corna, o mostra addirittura con il pugno proteso un fuso nel quale è infilato un tarallo, quasi un'allegoria sessuale. Per lo storico di tradizioni popolari Giuseppe Interesse, i savelletresi, con siffatta Quarantana, mirano a tener lontano dalla borgata marinara le forze malefiche che causano mareggiate, burrasche, risacche che possono mettere in pericolo pescherecci, barconi, reti, nasse e lampare.

Segue la “Pentolaccia” (rottura della pignatta) nella prima domenica di Quaresima. 

I riti della Settimana Santa

Molto sentiti a Fasano sono i riti penitenziali che ripropongono in forma drammatica la Passione e Morte di N.S. Gesù Cristo. La sera del Mercoledì Santo viene messa in scena nelle strade cittadine una Via Crucis animata. La sera del Giovedì Santo e la mattina del Venerdì si possono visitare i Sepolcri nelle locali chiese “con le statue della Passione”, addobbati con ciotoline di fili di grano giallini e fragili, ciclamini e violacciocche, e si può sostare in preghiera dinanzi agli altari per la reposizione del SS. Sacramento, approntati nelle parrocchie.

La sera del Giovedì Santo iniziano anche le processioni penitenziali dette Misteri, con Gesù nell'orto e Gesù flagellato, e proseguono per tutta la giornata del Venerdì con Ecce Homo, Gesù caricato della Croce, Cristo spirante, La Pietà, Gesù deposto, L'Addolorata. Questi cortei religiosi percorrono le vie principali di Fasano al suono di meste sinfonie.

La gioia pasquale esplode in città con l'antichissima tradizione del canto del Sabato Santo o Canto all'uovo, eseguito, prima dell'alba della domenica di Pasqua, da gruppi di giovani che, con fisarmoniche, chitarre e tamburelli, svegliano amici e conoscenti per formulare loro gli auguri. Ricevono in cambio uova augurali che, sode, dipinte e benedette, faranno bella mostra di sé sulla mensa pasquale.

La processione di Cristo Risorto, la mattina di Pasqua, rallegra i cuori di grandi e piccini.